ZAFFERANO

zafferanoPianta erbacea perenne alta 5-15 cm; bulbo ricoperto di membrana ruvida, fibrosa, terrosa, più o meno sfilacciata; foglie a mazzetto, inserite in lunghe e pallide guaine membranose; fiori con tubo violetto nella parte superiore, poi impallidente fino al bianco verso il basso, che si apre alla sommità a coppa di imbuto, lilla-violetto, formata da sei parti ellittiche con numerose venature di colore più intenso; frutti assenti.
Fiorisce da settembre a novembre. Cresce in colture, coltivi ornamentali (parchi, giardini e viali), prati e pascoli aridi (0 – 700 m). Qua e là inselvatichita, coltivata per ornamento.
E’ una pianta che è stata coltivata in Oriente fin dall’antichità, citata nella Bibbia e nell’Iliade, usata come panacea, per aumentare la potenza sessuale, contro l’ubriachezza e per stimolare il sonno, fino a diventare un bene prezioso; spesso falsificato, esportato in tutta Europa per tingere gli abiti regali e come profumo.
In Grecia si credeva che avesse potere curativi e divini (gli indovini e i profeti lo chiamavano sangue di Ercole), oltre che protettivi contro le malattie, sottoforma di amuleto, e come antidoto in miscela con il vino. A Creta e Thera lo zafferano avrebbe avuto un uso rituale, in relazione all’adorazione degli dei e della natura, oltre che alla fecondità. Plinio il Vecchio riporta che è narcotico, afrodisiaco e che snebbierebbe la testa, oltre a essere ingrediente di vini.
Era anche un componente di miscele per fumigazioni a uso magico.
Tra XVIII e XIX secolo, è stato impiegato come inebriante in modo simile al papavero sonnifero.
Nel Medioevo in Europa, era un mezzo magico per combattere il “Fuoco di Sant’Antonio”, o ergotismo, causato dall’ergot. Era anche componente del laudano, preparato antidolorifico e sedativo a base di oppio creato da Paracelso. Nell’Inghilterra Vittoriana, si usava contro le costipazioni e in Occidente generalmente come calmante, contro crampi e ubriachezza. Nella medicina ayurvedica e islamica, si usa per calmare i nervi, nella medicina mistica dell’Islam si dice che la pianta rafforzi l’animo, sviluppi la potenza sessuale nei giovani e allevi i dolori articolari, mentre in Beluchistan si usa nello Yogurt contro la dissenteria e nello Yemen come stimolante. Nella medicina popolare, gli usi sono come sedativo e contro i crampi. Nella fitoterapia moderna, si usa per mestruazioni dolorose e dolori lombari concomitanti, dispepsie atoniche, tossi insistenti, spasmi bronchiali, asma e disturbi della dentizione.
A basse dosi, eccita e dà euforia, ad alte dosi ha un effetto più propriamente narcotico simile a quello dell’oppio. Causa mal di testa ed è abortivo. Può essere piuttosto pericoloso, anche letale, per i bambini.

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