Fluxus: Sabotaggi e danneggiamenti

fluxusIl primo periodo di attività di Fluxus coincise con una spaccatura nel movimento, causata dalla proposta di sabotare le iniziative culturali alte o importunare i pendolari del ceto medio mentre andavano o tornavano dal lavoro. Sul numero 6 della Fluxus News.Policy Letter, datato 06 marzo 1963, Maciunas descrisse le sue “proposte di azione e propaganda” per Fluxus a New York. Tale propaganda doveva svolgersi principalmente attraverso:
Picchetti e dimostrazioni.
Sabotaggi e danneggiamenti.
Composizioni.
Vendita di pubblicazioni Fluxus.
L’estetica Fluxus, semplice e non pretenziosa, era implicitamente un attacco alla cultura seria, ed è quindi normale che Maciunas credesse che gli aderenti al movimento avrebbero accolto altrettanto bene aggressioni alla società di classe.
Il pacchetto di proposte, quello sui sabotaggi e i danneggiamenti, era diviso in nove sezioni, raggruppate sotto tre titoli. Il sistema dei trasporti doveva essere danneggiato con interruzioni organizzate all’ora di punta negli snodi strategici del sistema stradale della città. Il sistema delle comunicazioni andava messo in avaria con lo spargimento di false informazioni e, cosa più ingegnosa di tutte, riempiendo le cassette delle lettere con migliaia di pacchi (contenenti mattoni etc.) indirizzati a giornali, gallerie d’arte, artisti etc., non affrancati & indicanti come mittenti altre gallerie d’arte, sale da concerto, musei. Benché Maciunas fosse troppo ottimistico nel concludere che il mittente o il destinatario avrebbero dovuto pagare l’addebito, non c’è dubbio che il progetto avrebbe provocato seri danni. Poiché un singolo postino non può portare pesi oltre un certo limite, se abbastanza pacchi fossero stati spediti contemporaneamente in una sola zona della città, ciò avrebbe causato gravi ritardi nella consegna della posta. Se la zona prescelta fosse stata un quartiere d’affari, la tattica sarebbe stata particolarmente efficace, senza conseguenze negative sui lavoratori delle poste. Infine, vi erano piani per sabotare la vita culturale mediante l’uso di bombolette puzzolenti e starnutatorie, il recapito di falsi annunci e il ricorso a servizi telefonici d’emergenza o di pronta consegna per rovinare le inaugurazioni nei musei.

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