NON SIAMO NIENTE, DIVENTIAMO TUTTO

Noi siamo partiti dal nulla per giungere alla miseria.
SI’
La gratuità del gesto, l’organizzazione spontanea della produzione nelle mani dei produttori, la realtà della necessità immediata, l’organizzazione passionale e la generosità complice, sono la fraternizzazione cosciente di ciò che costruiamo: il potere dei consigli operai. La lealtà teorica deve trovare la sua pratica: la coscienza della realtà.
COSI’
Cambiare la vita, saper morire, praticare la festa fourierista, vivere il quotidiano, trarre speranza dalla disperazione, significa sapere il 1905, CRONSTADT, LA CATALOGNA, BUDAPEST 1956 …
ANCHE
Distruggere il potere senza prenderlo. Distruggere per essere l’altro e sé stessi.
LA POESIA VISSUTA NON E’ NULLA DI DIVERSO.
La libertà, grazie al rovesciamento dei rapporti, trova il suo momento di costruzione. Così non dir più: “Scusi, signor agente” ma “Crepa … porco” implica:
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEL VISSUTO
La coscienza è la sola a non cadere nella trappola del costruttivismo. È, per ora, la sola poesia delle piazze in cammino. Il programma minimo è l’ATTO DI DISTRUZIONE: è, per eccellenza, l’atto politico. Per esso non esiste controllo, non c’è regola. La rivoluzione non può essere che quotidiana, se si vuol lottare contro il fascino del potere. Il desiderio di dominio resta ancora la legge del momento, la mentalità di schiavo affrancato, la vertigine d’obbedienza per essere obbedito, la mistica delle istituzioni e la religione dell’ordine. Estirpare il fascismo e far morire DIO passa attraverso il CAOS.
La nostra vita è in questione, non fermiamoci per paura di perderla. I lupi sono in agguato. La vita è breve. O siamo tutti signori o non siamo nulla. A questa condizione il lavoro diventa una grande risata, o TUTTO.
Io ci amo tutti.
Viva il potere dei consigli operai.
Abbasso l’autogestione Yugoslava.
UN COMPAGNO YUGOSLAVO CHE LA SA LUNGA
(Volantino distribuito a Parigi e altrove nel maggio 1968)

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