Pochi giorni dopo la nascita si dà al neonato un infuso allucinogeno per permettergli la prima esperienza del mondo “reale” e prepararlo al momento in cui vedrà il proprio spirito ausiliare. Quando un bambino si comporta male, i genitori gli somministrano una bevanda allucinogena perché veda che esiste una realtà soprannaturale in grado di castigarli e sulla quale si fondano le norme familiari. Anche i cani da caccia debbono bere droga per potersi muovere agevolmente nei due mondi dell’esperienza. Verso i sei anni, il bambino Jivaro inizia a cercare il proprio spirito arùtam. In compagnia del padre si reca presso una cascata sacra che dista vari giorni di cammino per cercare il contatto con gli spiriti che aleggiano nelle spume e nei vapori che s’alzano dall’acqua. I bambini si bagnano varie volte sotto la cascata tenendo in mano uno speciale bastone magico e cantando una formula intraducibile che suona tau, tau, tau. Durante questo periodo digiunano e bevono succo di tabacco aspettando l’apparizione di uno spirito arùtam. Se non ottengono la visione, al sesto giorno tornano a casa per ripetere l’esperienza più tardi. Più spesso, quando il potere del tabacco è insufficiente, si somministra all’iniziando una macerazione di Datura (maìkuwa), altamente allucinogena, sola o mescolata al succo della liana natema (ayahuasca: una Malpighiacea). Tornato a casa, chi ha avuto la visione dell’arùtam deve tacere e dormire sulla sponda del fiume dove, in sogno, riceverà la visita di un antenato che gli dirà: “lo sono il tuo antenato. Così come io ho vissuto a lungo, lo stesso sarà per te. Così come io ho ucciso molte volte, lo stesso farai tu”. Quando la visione scompare, lo spirito entra nel corpo dell’iniziato. Fra gli Aguaruna del Rio Nieva (Perù) ho documentato l’apparizione nel sogno iniziatico dei seguenti fenomeni, o animali, che in realtà sono gli spiriti della natura che assisteranno l’iniziato rivelandogli la sua vera natura: pioggia di sole o di luna; rimbombare del tuono che si manifesta come un suono luminoso; una cascata; un gufo (pùmpuk); il giaguaro o l’ocelot; l’anaconda. La visione di un giaguaro o di una anaconda (pànki) rivela la vocazione guerriera, che farà dell’iniziato un condottiero dotato di poteri magici, un kakàram. Mario Polia (1997)
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