L’economia e la vita sociale non possono ribellarsi alle condizioni dell’evoluzione restando sistematicamente impunite.(…) Un nuovo ordine economico deve provare perciò ad essere, in maniera appropriata e intelligente, in grado di seguire quelle norme dell’ordine naturale che hanno validità assoluta. Questo l’hanno già riconosciuto qualche secolo fa i fisiocratici: tutte le qualità sociali dei sistemi che caratterizzano le società si determinano in base al fatto se riescono, costruttivamente e non distruttivamente, ad accettare le condizioni dell’ordine naturale. (…) Gli ordini economici esistenti fino ad ora si sono occupati poco di questo compito. La natura, per loro, non è stata fin ora all’ordine del giorno. Tanto più si dovrebbe affrontare questo compito con impegno: l’ordine economico che riesce a utilizzare l’ordine della natura attraverso azioni e decisioni economiche senza metterla in pericolo sarà superiore a tutti gli altri.
Notevoli sono le ripercussioni sul rapporto tra individuo e società: un ordine economico ecologico non condurrà a un’ecodittatura, soltanto se il comportamento economico degli individui potrà essere modellato in modo che la prassi sociale di vita e la stabilità economica non entrino in contraddizione tra loro. Sarà invece inevitabile una dittatura se gli ordini economici industriali si abbandonano a un’aggressiva controproduttività degli ecosistemi. Questa prospettiva di sviluppo industriale e civilizzatore non è improbabile. (…) La libertà dell’individuo potrà continuare in futuro nella misura in cui lo permette l’ordine della natura. Frattanto c’è un grande compito sociale di formazione. Si devono trovare le regole etiche e morali, che favoriscano in modo particolare queste libertà dell’individuo, che garantiscano prima di tutto la riproduzione delle qualità naturali. Però se gli individui non sono pronti a fare fondamentalmente di più per la “loro natura” non ci sarà alcun futuro realizzabile. Hans Himmler.
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