La concezione della città trae la sua ispirazione dal mondo dell’infanzia e della femminilità in procinto di emanciparsi dalle sue oppressioni secolari. Accorda dunque la preminenza al piacere di giocare, alla passione di creare e a quella felicità di essere a sé che, sola, permette di essere per gli altri e di contribuire al loro benessere. Il progetto è qui presentato nel suo stato più sommario, aperto al concorso di chiunque desidera svilupparlo, illustralo, concretizzarlo.
Non si viaggia se non attraverso e nel suo corpo. La città è dunque concepita come un’unità corporea, in cui tutti gli elementi agiscono in armonia. Non c’è ordine gerarchico nella distribuzione degli organi che compongono il corpo individuale, sociale e urbanistico ma ognuno degli elementi si trova consolidato allo stesso tempo dalla sua peculiare autonomia e dalla solidarietà che esso intrattiene con l’insieme.
La città risponde al desiderio di deriva. Elabora dei luoghi adatti alla costruzione di situazioni, che privilegiano il libero esercizio dei diritti dell’essere umano, i giochi di apprendimento, la psicogeografia, in cui si disegna al capriccio delle passioni la carta mutevole del Tenero. Essa ha la forma di un labirinto, costruito su tre livelli, suscettibile di ritrovarsi modificato in modo aleatorio per un meccanismo che apre e chiude le vie, trasformando in una difficoltà un cammino liberamente tracciato, e viceversa. L’erranza e l’avventura, così sollecitate, rispondono al desiderio di facilitare per ognuno la scoperta e l’affinamento dei suoi desideri. Si approda su delle piazze pubbliche, secondo il modello di Venezia, che ricordano che a perdersi ci si ritrova ovunque. Il labirinto comprende dei diverticoli particolarmente influenzati alle variazioni di umore. Si prevederà così un circuito della malinconia, per entrare ed uscire dagli stati di afflizione.
Nulla è statico. Le case possono cambiare di forma; a secondo delle stagioni, ad esempio, e della volontà di coloro che vi abitano. Alcune hanno la possibilità di spostarsi sull’acqua, lungo i binari, per mezzo di una vite ascensionale, ecc.
Nessuna tecnologia danneggia la salute. Tutto è mosso dalla congiunzione di energie naturali (elettricità solare. Forza motrice idraulica, eoliche, metano, ecc). Dei laboratori di creazione sono a disposizione dei ricercatori, degli inventori, di coloro che sperimentano dei prototipi o semplicemente dei curiosi.
Oarystis è una città-oasi. Dei biotopi, ovunque diffusi, permettono di attirare una fauna e di sviluppare una flora presentando la più grande diversità. Si può così mantenere nel loro sito appropriato degli animali ritenuti pericolosi, di modo che soltanto chi li incontra si assume il rischio di avventurarsi sul loro territorio. Dei biotopi di maggiore portata sono destinati alle colture di legumi, fiori, cereali, così come all’allevamento di animali domestici, che forniscono uova e latte, e al mantenimento degli animali da compagnia.
Tutto obbedisce alla libertà del movimento. Gli spostamenti degli esseri e delle cose si effettuano attraverso dei percorsi d’acqua, di terra e d’aria. Vi sono delle strade a cielo aperto e delle strade sotterranee riscaldate, le cui vetrate formano il lastricato delle strade superiori. Dei canali poco profondi propongono delle vie di circolazione, dotate di ascensori idraulici che danno accesso alle strade aeree, in cui le vetture a propulsione non inquinante circolano, lasciando la maggior parte delle strade ai pedoni. Degli ascensori permettono di passare da un livello all’altro e di accedere a dei ponti di corda posti tra un albero e l’altro. Si tratta di privilegiare una circolazione in tutti i sensi che rompe un po’ alla volta con la gerarchizzazione dello spazio e del tempo, con le sue divisioni dall’alto in basso, da sinistra e da destra, dal passato e dal futuro. Forse la spirale è la forma che meglio corrisponde allo spazio-tempo del vivente?
L’intreccio delle attività. Inoltre delle piazze pubbliche, delle strade-case, composte da corridoi e da stanze particolari sono proposte alle assemblee dei cittadini. Questo non esclude la possibilità di incontrarvisi, di dormirvi, di rifocillarsi. Il forum circondato da colonnate, è il luogo delle grandi assemblee in cui le decisioni sono dibattute collettivamente.
La distribuzione. Le strade presentano una grande varietà di chioschi, di negozi, depositi dove gli agricoltori, i giardinieri, gli artigiani, gli artisti, gli inventori, i meccanici, i cuochi, i poeti e gli scrittori si compiacciono ad offrire i prodotti nati dalla loro inventività e dalla loro passione.
L’approvvigionamento. Esistono un po’ ovunque dei centri di scambio, di riconversione dei beni usati, di distribuzione dei prodotti di prima necessità. Là è ogni giorno comunicata a tutti la bilancia indicante l’offerta e la domanda dei beni di sussistenza, di modo che siano chiaramente definite le esigenze dei settori di produzione prioritaria. Ognuno è dunque in grado di poter provvedere secondo le proprie capacità al rifornimento dei prodotti e dei servizi necessari al benessere della vita. Le colture ed i giardini collettivi sono gestiti come dei centri di produzione e di consumo dell’utile e del gradevole.
Il tirocinio permanente. Le strade sono costellate da fari del sapere: vi si diffondono le informazioni sugli argomenti più diversi. Non distanti si tengono coloro che, animati dalla passione di insegnare e adatti a condividere le loro conoscenze a piccoli e grandi, trattano le informazioni raccolte, le correggono, le discutono, le strutturano e conferiscono loro le qualità richieste dal tirocinio alla vita. Qui, il bambino non è il re ma è al centro dell’attenzione, del pensiero, del tirocinio dei destini. L’idea di creare il suo proprio destino è infatti quella che dà senso alle istituzioni di mutua educazione, in cui bambini e genitori confrontano le loro esperienze.
La cultura. I musei hanno lasciato posto a delle strade lussuose in cui le opere d’arte del passato fanno parte della meraviglia quotidiana dei cittadini. Nei circhi della memoria, le visioni della storia antica e recente sono presentate, recitate, discusse. Dei giochi ad indizio sollecitano la curiosità e permettono ad ognuno di verificare lo stato delle sue conoscenze nei campi più diversi.
La creazione. La città agisce, per la gradevolezza da lei presentata, come un’incitazione a creare. Esiste una profusione di automatizzazioni, di carillon giocattoli e giochi concepiti per il piacere di tutti. Tutti hanno il diritto di aggiungere le proprie opere.
Fine della chiusura urbana. Grandi spazi occupati da campi, giardini, parchi, boschi, fattorie aboliscono l’arcaica separazione tra città e campagna.
La gratuità dei trasporti. I mezzi di trasporti sono a libera disposizione di tutti: vetture elettriche, scale mobili, ascensori, trenini.
La cura del corpo. Delle case di cura insegnano a prevenire le malattie e garantiscono le cure necessarie a coloro che non riescono a conservarsi in salute.
Le case di appuntamento. Gli OARISTYS sono le case dell’amore tenero. I ragazzi e le ragazze vi si incontrano, tentano le loro prime avventure amorose, si iniziano ai perfezionamenti dell’esperienza sessuale, vi scoprono liberamente le affinità che li orienteranno, se lo desiderano, verso una relazione durevole e la scelta di far nascere un bambino.
La sperimentazione. È presente ovunque nella sua più grande varietà. È sottoposta alla sola condizione di rispondere o di accordarsi al progetto di miglioramento costante della vita e dell’ambiente (ciò esclude il ricorso al criterio del rendimento, del profitto, della competizione, del potere e ad ogni pratica implicante l’uso della sofferenza, del deperimento, della morte.
La città dei morti. Ai confini di Oarystis, una foresta è consacrata ai morti. Su ogni defunto viene piantato un albero, secondo i propri desideri. Dei microfoni, posti tra le fronde, rendono udibili i mormorii della foresta. Bisogna notare che i giardini ed i boschetti di cui la città è disseminata sono eretti qua e là di orecchie dove si percepiscono, amplificati, i suoni della natura circostante.
Scrivere e disegnare. I muri ciechi sono le pagine bianche in cui ognuno ha il diritto di disegnare, scrivere, incidere. Ai vecchi pannelli pubblicitari si sono sostituiti delle poesie, delle notazioni individuali, delle calligrafie, delle evocazioni oniriche. Perché tutto risponda al piacere di abitare, di decorare, di fiorire, di fare della città un’opera d’arte in cui i colori ed i suoni siano l’emanazione dei paesaggi interiori che abitano la sensibilità dell’essere umano.
Il principio di gratuità. Aspettando che l’autarchia sia effettiva, una banca gestita collettivamente, possedente la propria moneta, faciliterà le transazioni con i territori ancora sotto controllo dell’economia di mercato. Chi si troverà costretto a passare attraverso le filiere del pagamento obbedirà al principio che tutto il denaro raccolto sarà reinvestito nella produzione dei beni di utilità e divertimento. Raoul Vaneigem
-
Articoli recenti
Commenti recenti
Archivi
- Ottobre 2024 (2)
- Agosto 2024 (1)
- Luglio 2024 (1)
- Maggio 2024 (2)
- Aprile 2024 (2)
- Marzo 2024 (1)
- Febbraio 2024 (1)
- Gennaio 2024 (2)
- Dicembre 2023 (1)
- Novembre 2023 (1)
- Ottobre 2023 (1)
- Settembre 2023 (2)
- Giugno 2023 (2)
- Maggio 2023 (1)
- Aprile 2023 (2)
- Marzo 2023 (2)
- Febbraio 2023 (1)
- Gennaio 2023 (1)
- Dicembre 2022 (2)
- Novembre 2022 (2)
- Ottobre 2022 (2)
- Settembre 2022 (1)
- Luglio 2022 (1)
- Giugno 2022 (2)
- Maggio 2022 (3)
- Aprile 2022 (2)
- Marzo 2022 (1)
- Febbraio 2022 (3)
- Gennaio 2022 (3)
- Ottobre 2021 (1)
- Settembre 2021 (1)
- Luglio 2021 (1)
- Giugno 2021 (1)
- Maggio 2021 (1)
- Aprile 2021 (1)
- Marzo 2021 (1)
- Febbraio 2021 (1)
- Gennaio 2021 (1)
- Dicembre 2020 (2)
- Novembre 2020 (2)
- Ottobre 2020 (1)
- Giugno 2020 (1)
- Maggio 2020 (1)
- Aprile 2020 (1)
- Febbraio 2020 (2)
- Gennaio 2020 (1)
- Dicembre 2019 (1)
- Novembre 2019 (2)
- Ottobre 2019 (1)
- Settembre 2019 (1)
- Giugno 2019 (1)
- Maggio 2019 (1)
- Aprile 2019 (1)
- Marzo 2019 (2)
- Gennaio 2019 (1)
- Dicembre 2018 (1)
- Novembre 2018 (2)
- Novembre 2017 (1)
- Maggio 2017 (1)
- Marzo 2017 (2)
- Febbraio 2017 (1)
- Gennaio 2017 (1)
- Dicembre 2016 (1)
- Novembre 2016 (1)
- Ottobre 2016 (2)
- Luglio 2016 (1)
- Maggio 2016 (3)
- Aprile 2016 (1)
- Marzo 2016 (3)
- Febbraio 2016 (2)
- Gennaio 2016 (2)
- Dicembre 2015 (3)
- Novembre 2015 (3)
- Ottobre 2015 (2)
- Settembre 2015 (4)
- Luglio 2015 (3)
- Giugno 2015 (2)
- Maggio 2015 (3)
- Aprile 2015 (2)
- Marzo 2015 (2)
- Febbraio 2015 (2)
- Gennaio 2015 (2)
- Dicembre 2014 (1)
- Novembre 2014 (3)
- Ottobre 2014 (5)
- Settembre 2014 (5)
- Luglio 2014 (5)
- Giugno 2014 (7)
- Maggio 2014 (7)
- Aprile 2014 (9)
- Marzo 2014 (9)
- Febbraio 2014 (7)
- Gennaio 2014 (9)
- Dicembre 2013 (8)
- Novembre 2013 (8)
- Ottobre 2013 (9)
- Settembre 2013 (9)
- Agosto 2013 (4)
- Luglio 2013 (9)
- Giugno 2013 (8)
- Maggio 2013 (10)
- Aprile 2013 (14)
- Marzo 2013 (13)
- Febbraio 2013 (16)
- Gennaio 2013 (17)
- Dicembre 2012 (17)
- Novembre 2012 (17)
- Ottobre 2012 (16)
Categorie
- '68 e dintorni (49)
- Carcere (25)
- Critica Radicale (168)
- General (264)
- Guy Debord (17)
- Internazionale Sitazionista (36)
- Musica (26)
- Nautilus (118)
- Poesia (27)
- Raoul Vaneigem (14)
- Stati di coscienza modificati (76)