Mistica e ubriachezza

Il dominio  dell’ alcool  sull’ umanità è indubbiamente  dovuto  al  suo  potere di  stimolare  le  facoltà   mistiche  insite  nella  natura  umana,  normalmente schiacciate  dai  freddi  fatti  e  dall’ arido  criticismo  dell’ora  sobria. La  sobrietà  diminuisce,  discrimina  e  dice  no.
L’ubriachezza  espande, unisce  e  dice  sì.  E’  di  fatto  il  più  grande  stimolatore  della  funzione del  SI’  nell’uomo.  Porta  il  fedele  dalla  gelida  periferia  delle  cose  al radiante  nucleo.   Lo  rende  per  un  istante  una  cosa  sola  con  la  verità. Non  e’  solo  per  pura  perversità  che  gli  uomini  lo  inseguono.   Per  il  povero e  l’illetterato  l’ alcool  sta  al  posto  dei  concerti  sinfonici  e  della  letteratura  ed  è  parte  del  più  profondo  mistero  e  della  tragedia  della  vita che  soffia  e  balugina  di  qualcosa   che  immediatamente  riconosciamo  come   eccellente    e  che  dovrebbe  essere  concesso  a  così  tanti  di  noi  nelle  prime fasi  di  ciò  che,  nella  sua  totalità,  è  un  veleno   così   degradante.  La  co­scienza  ebbra  e’  una  parte  della  coscienza  mistica,  e  la  nostra  opinione globale  di  ciò  deve  trovare  posto  all’ interno  di  quel  piu’  grande  tutto. William James

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