Drizziamo le antenne – UN APPELLO

 

RESISTERE ALLA RETE 5G, ALLA DIGITALIZZAZIONE E ALLA MEDICALIZZAZIONE DELLE NOSTRE VITE

 

In cosa ci farà progredire, o meglio, cosa farà progredire questa nuova tecnologia?

Già da diverso tempo si sente parlare di Smart City, un insieme di alte tecnologie che permetteranno la gestione informatica e la messa in rete della maggior parte della vita e dei flussi urbani: mezzi di trasporto smart pubblici e privati (le famose auto a guida automatica), controllo e sicurezza smart tramite riconoscimento facciale grazie a telecamere onnipresenti e droni (attraverso il quale si potrà o non si potrà prendere
l’autobus o avere accesso a strutture o zone della città senza averne i prerequisiti, se sembra fantascienza si veda il sistema di credito sociale in Cina), elettrodomestici smart che ridurranno gli sprechi energetici e ti faranno trovare la cena pronta appena rientrati dal lavoro. Il tutto, ovviamente, controllabile con il dispositivo smart per eccellenza, ormai posseduto dai più, lo smartphone.

Cosa manca per far funzionare tutte queste nuove tecnologie all’unisono e senza intoppi? Per l’appunto la rete 5G. La caratteristica più sbandierata da parte dei suoi propugnatori è il famoso tempo di latenza brevissimo, cioè, per dirla semplicemente, il lasso di tempo che intercorre tra l’invio di un comando e la sua esecuzione, ancora più semplice, quanto tempo passa da che premiamo il tasto A sulla tastiera a quando questa A appare sullo schermo. Nel caso del 5G siamo nell’ordine di qualche millisecondo, quindi pochissimo.

Questo permetterà l’utilizzo in remoto di super computer in grado di gestire l’immane quantità di dati necessari al funzionamento della Smart City. Super elaboratori e server per l’immagazzinamento dati che magari saranno dall’altra parte del globo ma che grazie a questi tempi di latenza bassissimi saranno utilizzabili facilmente da amministrazioni locali, polizie e così via. L’innovazione del 5G non serve per scaricare
più velocemente un film sul proprio computer o per videoconferenze multiple.

Il progresso ha di volta in volta i propri apici, il 5G è l’apice attuale e non vi sarà progresso senza 5G. Tutti i meccanismi che stanno portando ad una società sempre più dipendente dalla tecnologia si trovano di fronte ad un imbuto tecnico che sarà sbloccato dal 5G. Non si tratta solo di criticare una nuova tecnologia perché dannosa per la salute, ma di criticare un modo di vivere e di esistere su questo pianeta.

 

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