Apparteniamo tutte e tutti alla resistenza contro l’unità inscindibile tra bomba atomica e centrali atomiche e molte persone tra di voi appartengono al rinascimento di questa resistenza. Dunque ci siamo, è vero e reale, non abbiamo alcuna ragione di scoraggiamento e di rassegnazione.
Resistere è un dovere, passività e rassegnazione è complicità.
Questo a maggior ragione in questi tempi di crisi generale sempre più acuta della vita e della sopravvivenza sul nostro pianeta, addirittura del pianeta stesso. Una delle espressioni importanti è la crisi del capitale sempre più acuta ed irrimediabile. Non crediamo al pathos e allo sbracciarsi delle teste d’uovo delle economie imperialiste che sostengono “non é la fine del capitalismo”. Non crediamo a questa ridicola cortina di nebbia dei capitalisti Svizzeri e del loro teatrino democratico mediatico e politico, che i Bonus e gli stipendi “esagerati” di certi manager, queste minuscole bricioline delle casse per le spesucce delle imprese, siano colpevoli di quello che con ostinazione, e ancora mentendo, definiscono solo come “crisi finanziaria”.
Come non dobbiamo credere alle menzogne imbecilli e ciniche della mafia dell’atomo che la tecnologia atomica sarebbe “pulita” e parte della soluzione alla crisi e distruzione ecologica. Grazie ai capitalisti dominanti ed al sistema esistente, per la prima volta sulla terra negli ultimi sessanta anni esiste una forma di vita capace di distruggere totalmente se stessa e il resto. E lo sta anche facendo in modo risoluto. Ed è già molto progredita su questa via. Grazie alla tecnologia atomica! Ma non solo!
Perciò, dobbiamo affrontare anche tutto il resto, con urgenza e serietà. Domandarci se essere contro l’atomico serva a qualcosa senza essere, per esempio, anche contro biotecnologie e nanotecnologie, oppure la follia della mobilità. Se essere contro l’atomico serva effettivamente a qualcosa, senza essere anche contro questo sistema di crisi. Siamo coscienti che nanotecnologie, biotecnologie – ma anche l’illusione delle “energie alternative” – servirebbero, in effetti, solo al mantenimento, al prolungamento della vita di questo sistema che di per sé esclude la possibilità della sostenibilità? Può diventare alternativo quanto vuole ma questo sistema deve in ogni modo nutrirsi di tutto ciò che è alla sua portata ed è costretto a sacrificare sull’altare del progresso economico tutte le forme di vita ed il pianeta stesso, anche senza tecnologia atomica. Allora, se per esempio parliamo di energie alternative, dovremmo promuoverle solo ed esclusivamente come mezzo e via per smorzare le coazioni e le dipendenze sistemiche economiche, tecnologiche, sociali e politiche per evitare, per quanto possibile, o almeno lenire i tagli catastrofici prodotti da una repentina assenza di tutte le cose e strutture mortifere che ci hanno costretto alla loro dipendenza. Allora, se parliamo di superamento della tecnologia atomica, dovremmo parlare anche del superamento di questo sistema. Poiché, anche se suona semplicisticamente, la semplice verità è:
Questo sistema non ha errori, è l’errore! Il capitalismo non ha errori, è l’errore!
Si, il clima cambia – la guerra resta. Resta e diventa sempre più acuta. La sua espressione repressiva diventa sempre più acuta. Si acutizza con la crisi e ne precede l’acutizzazione, come contro-insurrezione preventiva interna, anche sotto forma dello Stato atomico.
Le soluzioni, cari compagni ed amici, care compagne ed amiche nella lotta, cara gente che resistete, non le troviamo all’interno del contesto assassino dello Stato e del capitale, all’interno delle sue istituzioni, dei suoi coinvolgimenti e sviluppi, ma altrove: nel superamento dello Stato e del capitale, nell’opposizione contro l’atomo e le altre tecnologie, un’opposizione che faccia parte di una tendenza verso un cambio sociale, una tendenza verso la sovversione del sistema di dominio esistente, con ogni esperienza, mezzo e metodo necessario.
Non assassino, non terrorista, assassino e terrorista è lo Stato atomico ed il capitale!!!
Per la lotta di classe e la rivoluzione integrale, libertà e giustizia – solidarietà internazionale!!!
Distruzione di tutte le galere!!!
Marco Camenisch, prigioniero anarchico.Liberamente tratto da un comunicato scritto dal carcere di Regensdorf, Zurigo, 9 novembre 2008