
Estratti da un’intervista a John Bryan (aprile 1967)
LENORE – Ritengo ci sia talmente da fare… per l’appunto, cercare di conoscere la gente. In America abbiamo un sacco di problemi semplicemente perché le persone non si conoscono fra loro, non si incontrano, non sanno come si somigliano. Come quell’uomo che ieri concionava, in un certo posto dove ero andata per tenere un discorso (era un Rotary Club). Ebbene, quell’uomo era completamente ossessionato dal sesso. Non gli riusciva di pensare ad altro che a ragazzine sedicenni in atto di farsi fottere; non riusciva a levarsi dalla mente questa immagine delle ragazzine con le loro minigonne e con i loro ragazzi, e lui era ossessionato da tutte le repressioni che aveva in corpo, da tutte le più pazze fantasie. Era proprio invidioso. Se lui da ragazzo non lo aveva fatto, come osavano loro?!
Io riesco ad ottenere un gran successo nel mio rapporto con gli altri perché mi rendo conto delle nostre somiglianze e le accetto. Qualche volta riesco a far rilevare chiaramente alla gente queste rassomiglianze, e le persone che prima non se ne erano mai accorte si rendono conto di quanto siamo simili. Una delle cose che debbo accettare e affrontare e propagandare, è insegnare agli uomini (e alle donne) che essi sono belli. Devo convincere i poliziotti e i giudici che essi sono delle belle creature, dei begli esseri umani…
Sono veramente convinta che se si accetta la propria e l’altrui bellezza e la propria e l’altrui divinità non si può volontariamente nuocere agli altri. Così io devo cercare di arrivare a questo tipo di persone.
Tutto quel che posso dire in The Love Book è che l’umanità è bella. Tutte le sue parti sono belle. Tutte le parti del corpo umano sono belle. Tutto, nell’umanità, è divino.
Un giorno, in tribunale, c’era un pastore battista; era completamente fuori di sé.
Credo fosse un bellissimo esempio di quella mentalità che ha portato alla persecuzione di The Love Book.
Era stato nell’esercito come ufficiale di linea nella seconda guerra mondiale invece che come cappellano, perché preferiva adoperare il fucile.
Ha usato termini come “colpevole di rapporti sessuali” ed ha affermato che le mie poesie erano decisamente omosessuali perché insinuavano che la gente normale fa cose come il coito orale.
Ha dichiarato che i rapporti sessuali non dovrebbero essere mai trattai né nei romanzi né in altri generi letterari… ma soltanto nei manuali scientifici, i quali potrebbero forse… e considerava questa una interpretazione molto liberale… essere esaminati nell’intimità della propria stanza da letto, con le porte e le persiane ben chiuse.
Ma in tribunale c’era anche qualche persona a posto. Come quella signora, figlia di un pastore metodista, e sposata con un pastore della Chiesa congregazionista, la quale aveva chiesto di deporre come teste in quanto aveva trovato che il libro le aveva chiarito talmente le cose che, per quanto non le fosse di solito molto facile esprimersi a parole, e non fosse mai stata capace di spiegare le proprie sensazioni erotiche al marito, gli aveva fatto vedere il libro e questo era stato sufficiente.
Lei sentiva che il libro era così chiaro e così religiosamente bello che lo aveva regalato per Natale a molte sue amiche.
Moltissime donne avevano fatto come lei perché, prima di leggere The Love Book, non erano mai riuscite ad esprimersi e non avevano avuto un’idea chiara su quel che fossero le reazioni di una donna, le sue reazioni amorose nei riguardi del sesso.
BRYAN – I mariti in effetti non capiscono.
LENORE – Né vogliono capire. Una delle più grosse questioni nel nostro paese è questa faccenda tra i sessi. Moltissimi consultori matrimoniali hanno comprato il libro perché lo hanno ritenuto di inestimabile importanza, in quanto uno dei più grossi problemi è proprio questa incapacità, tra un uomo ed una donna, di parlare di sesso.
BRYAN – Nemmeno la semplice ammissione che a una donna piace fare l’amore.
LENORE – Proprio così. Il libro presenta alcuni aspetti che prima non avevo considerati. Non credo che sarebbe diventato un affare così grosso. È capitato nel momento più opportuno e necessario ed è servito a tante belle cose ed a tantissima gente. Ritengo che il mio pregio sia la chiarezza.
BRYAN – Ti rendi conto di quali e quante cose questo libro ha svelato alle donne?
LENORE – E agli uomini. Li costringe a pensare ed a capire meglio la questione. Ed è certo che, dopo, le cose vanno meglio.
BRYAN – Una volta che l’uomo si è levato dalla testa che fare l’amore deve divertire lui solo…
LENORE – Non diventa più uno scherzo. Questa gente si rende conto di ciò che io dico in The Love Book perché riconosce che è vero. Sono rimasta molto colpita dalla sincerità di molti uomini di chiesa, anche cattolici, che ho occasione di incontrare, perché ritenevo che la religione fosse finita, mentre ora so che c’è una speranza.
Quel che ha veramente colpito il giudice distrettuale è stato quando mi sono rivolta a lui in aula ed ho cercato di convincerlo che era proprio bello.
So che se egli riconoscerà la propria bellezza, riconoscerà allora questa manifesta partecipazione al divino. Come quel tizio che condannava in blocco i giovani d’oggi perché sono capaci di stabilire tra loro rapporti fisici, e che si vantava delle proprie convinzioni dimenticando che i giovani sono in rapporto tra loro anche sotto altri aspetti, e diventano pertanto degli esseri completi, di corpo e di anima. Ma lui era talmente attaccato a questa repressione del suo corpo – che considerava così brutto – da esserne tutto deforme.

The Los Angeles Free Press, 7 aprile 1967
(Tratto da Le voci degli hippies, a cura di Jerry Hopkins, Laterza, Bari 1969)