Paul Groves, regista televisivo, attraversa un periodo di crisi professionale, e non lo aiuta a uscirne la separazione dalla moglie Sally, sorpresa in compagnia di un altro uomo. Per vedere chiaro in se stesso e nelle cose, Paul decide di far ricorso al LSD, e chiede a un santone suo amico, John di assisterlo nel viaggio. I due vanno a cercare lo spacciatore Max in un night-club psichedelico e, procuratasi la droga necessaria, tornano a casa di John , dove Paul prende l’acido. All’inizio, tutto sembra più bello: colori vivaci, paesaggi meravigliosi, un senso di pace. Poi cominciano ad apparire personaggi noti, come Sally e Glenn, una bionda conosciuta da Max. quindi i sogni diventano incubi: continuamente inseguito da misteriose figure incappucciate, Paul passa attraverso singolari rapporti sessuali, cupe rievocazioni di riti medievali e una serie di visioni paranoiche in cui egli sembra prendere su di sé tutte le colpe del mondo. Spaventato, chiede a John di fermarlo, ma questi lo convince a continuare: l’incubo progredisce fino alla visione della propria morte e sepoltura. Al suo risveglio Paul trova John ucciso, è preso dal panico lascia precipitosamente la casa, vagando senza méta attraverso la città che, con luci e suoni, prolunga la sensazione del viaggio. Ritrovato Max, viene a sapere che John è vivo e vegeto; sollevato va a casa di Glenn, dove trascorre gli ultimi spiccioli di influsso psichedelico facendo l’amore.
Il film ha una conclusione aperta, e il regista rifiuta di prendere posizione pro o contro la droga, ma l’A.I.P., casa produttrice del film, senza avvertire il regista aggiunse un prologo in cui una voce fuori campo avverte gli spettatori dei pericoli dell’LSD.
A proposito del film The Trip, Roger Corman disse:”Decisi di fare in film onesto sulla droga, in particolare sull’LSD, cui venivano attribuiti poteri incredibili. Chiamai di nuovo Peter Fonda, Dennis Hopper, Jack Nicholson, che scrisse anche il copione, e Bruce Dern, che era l’unico attore insieme a me, che non aveva effettivamente provato l’LSD. Decisi di provare LSD prima di girare, e lessi il libro di Timothy Leary sull’argomento. Parlava di ambiente, che doveva essere un bel posto, e di trovarsi con degli amici: queste erano le condizioni per fare un buon trip. Decisi di andare a Big Sur, che secondo me è uno dei più bei posti del mondo, e dissi ad alcuni amici di riunirci li. Improvvisamente tutto il progetto si trasformò in una processione di macchine che andavano a Big Sur. La mia fu una esperienza meravigliosa, spettacolare. Galleggiavo in una specie di spazio alla volta di una grande nave, essa si avvicinava ed io sapevo di amarla e che la nave amava me. Mentre la nave si avvicinava mi accorgevo che le vele, che fluttuavano lentamente al vento galattico, erano in realtà il corpo di una donna, che si muoveva nello spazio, e mentre si avvicinava mi accorgevo che la nave era coperta di gioielli. Così questo corpo di donna, flessuoso e adorno di gioielli, in forma di veliero, navigava verso di me pieno di amore. Mentre stavo steso con la faccia a terra, ricordo di aver pensato che il modo per creare era stendersi a terra e aderirvi il più possibile. In questo modo potevi creare l’opera d’arte con la tua mente, e chi voleva essere partecipe di quell’arte poteva stendersi in terra in qualsiasi altro posto e l’immagine si sarebbe formata anche nella sua mente; sarebbe stata una forma d’arte pura, dalla mente del creatore a quella dello spettatore-partecipante, e ci sarebbero stati uno o due milioni di spettatori-partecipanti che prendevano parte alla creazione e alla fruizione dell’arte. Pensavo fosse una buona idea. Non sapevo esattamente come realizzarla.”
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