Con la convinzione diffusa che ogni tortura imposta a un detenuto è giustificabile dal “fatto” che è un criminale e un elemento indesiderabile dalla specie umana, il governo canadese ha pienamente integrato i reparti maschili con guardie e impiegate donne – spingendo a livelli ancor più alti l’umiliazione, la degradazione, la tortura su questi uomini. Già ad oggi centinaia di detenuti sono stati costretti illegalmente a subire perquisizioni nudi in presenza di guardie donne e molti che si sono rifiutati hanno visto i propri abiti strappati via a forza in presenza di giovani guardie donne con cui dovranno convivere forzatamente per anni. I pochi che sono riusciti a far perseguire le guardie dalla Corte Federale hanno ottenuto solamente un rimprovero formale; nel frattempo queste pratiche continuano ovunque, soprattutto nelle strutture a custodia attenuata. In molte carceri, i detenuti uomini sono costretti a subire ispezioni mediche ed esami in presenza di guardie donne, mentre le carcerate donne sono specificatamente protette dalla presenza di personale maschile nei loro reparti. Nelle carceri maschili, i detenuti che hanno cercato di suicidarsi vengono gettati nudi in celle spoglie, senza nessun abito o lenzuolo per coprirsi, solo con un buco al centro del pavimento per defecare e vengono continuamente sorvegliati da guardie donne attraverso una televisione a circuito chiuso e attraverso lo spioncino nella porta della cella; inoltre, i detenuti ordinari vengono spesso gettati nudi in queste celle come punizione per offese dirette alle guardie. I detenuti, sessualmente deprivati, sono costretti a essere perquisiti completamente nudi, ogni giorno, da guardie donne; dalle stesse guardie sono spiati nelle loro celle sia che stiano defecando, sia che si stiano masturbando, sia che si stiano lavando. In molte carceri, i detenuti maschi sono costretti a farsi la doccia in piena vista delle guardie donne, ancor più nelle aree di isolamento punitivo e nei penitenziari che sono considerati più umani e a sorveglianza attenuata. Molti vivono con la paura quotidiana di essere violentemente umiliati. Questo controllo da parte di personale dell’altro sesso ha dato vita nei detenuti maschi a un irrefrenabile impulso alla violenza sulle donne e a un modo di pensare “orientato allo stupro”. Ha dato vita a mutamenti nei comportamenti sessuali e psico-sessuali dei detenuti, fino a innumerevoli casi di esibizionismo e voyeurismo, poiché la mente umana ha la tendenza a trasformare in “piacere” dolori e sofferenze che siano insopportabili. Innumerevoli frustrazioni e umiliazioni sessuali si aggiungono al già insopportabile giogo che i detenuti devono sopportare, specialmente a causa della presenza di guardie donne. Journal of Prisoners on Prisons – Canada
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