Il ruolo di Potlatch

LettristePoltatch era il titolo di un bollettino di informazione dell’Internazionale Lettrista, di cui da Parigi furono diffusi 29 numeri, tra il giugno 1954 e il novembre 1957. Strumento di propaganda in un periodo di transizione tra i tentativi d’avanguardia insufficienti e mancati del dopoguerra e l’organizzazione della rivoluzione culturale che i situazionisti ora iniziano sistematicamente, Potlatch è stato indubbiamente nel suo tempo l’espressione più estremista, cioè più avanzata nella ricerca di una nuova cultura, e di una nuova vita.
Al di là delle mutevoli fortune che possono arridere alla nostra iniziativa, Potlatch è stato l’unico a colmare il vuoto delle idee culturali di un’epoca, il buco apparente nella metà degli anni ’50. È già sicuro di essere per la storia, non una testimonianza di fedeltà allo spirito moderno nel momento in cui regnava la sua parodia reazionaria, ma un documento su una ricerca sperimentale di cui l’avvenire farà il suo problema centrale. Ma questo avvenire è iniziato, è in gioco ognuna delle nostre vite. Il vero successo che si può attribuire a Potlatch è quello di essere servito all’unità del movimento situazioni sta, su un terreno più ampio e nuovo.
Si sa che Potlatch traeva il titolo dal nome, presso alcuni Indiani dell’America settentrionale, di una forma precommerciale di circolazione dei beni, fondata sulla reciprocità di doni suntuari. I beni non vendibili che un simile bollettino gratuito può distribuire, sono desideri e problemi inediti; e soltanto il loro approfondimento da parte di altri può costituire un dono di ritorno. Ciò che spiega il fatto che in Potlatch lo scambio di esperienze sia stato spesso sostituito da uno scambio di insulti, di quegli insulti dovuti alle persone che hanno della vita un’idea meno grande della nostra.

Se vuoi saperne di più:

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