Permettetemi di chiarire le ragioni per le quali trovo che l’esperienza psichedelica sia un tesoro. Sono assolutamente convinto che c’è una gran quantità d’informazioni dentro di noi, con miglia di conoscenza intuitiva arrotolate nel materiale genetico di ogni singola cellula. Qualcosa di simile ad una libreria contenente una miriade di tomi, ma senza un cartello d’entrata. E, senza accedervi, non c’è modo nemmeno di iniziare ad intuire l’estensione e la qualità di ciò che vi si nasconde. Le droghe psichedeliche permettono l’esplorazione di questo mondo interiore, e fanno luce sulla sua natura.
Questa è la ricerca che è stata parte della vita umana dai suoi primissimi momenti di coscienza. La coscienza della sua propria mortalità – coscienza che lo separa dai suoi cari animali – è ciò che dà all’Uomo il diritto, la licenza, di esplorare la natura della sua stessa anima e del suo spirito, di scoprire ciò che può sulle componenti della psiche umana. Ognuno di noi, in qualche momento della propria vita, si sentirà uno straniero nella terra straniera della propria esistenza, assetato di risposte a domande che sono cresciute dal profondo della sua anima e non se ne andranno. Sia la domanda che la risposta hanno una stessa fonte: se stessi. Questa fonte, questa parte di noi, è stata chiamata con molti nomi nella storia dell’uomo, il più recente dei quali è “l’inconscio.” I freudiani lo temono e gli junghiani ne sono estasiati. È la parte profonda che ti tiene d’occhio quando la tua mente conscia scivola via, che ti suggerisce cosa fare in un momento di crisi, quando non c’è tempo per ragionamenti logici e per prendere decisioni. È il posto in cui possono essere trovati demoni ed angeli e tutto ciò che c’è in mezzo.
Questa è una delle ragioni per cui considero gli psichedelici un tesoro. Possono dare accesso a parti di noi che hanno risposte. Possono, ma ripeto, non necessariamente e probabilmente non lo faranno, a meno che quello sia lo scopo con cui vengono utilizzati. Sta a te usare bene questi strumenti, nel modo giusto. Una droga psichedelica può essere paragonata alla televisione. Può essere rivelatoria, molto istruttiva, e – con una ponderata cura nella scelta dei canali – un modo per raggiungere straordinarie intuizioni. Ma per molte persone, le droghe psichedeliche sono semplicemente un’altra forma di intrattenimento; non si cerca nulla di profondo e quindi, di solito, nulla di profondo si trova. La possibilità degli psichedelici di dare accesso all’universo interiore credo sia la loro proprietà più importante. Alexander Shulgin
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