Deriva psicogeografica

 

La psicogeografia è lo “Studio degli effetti precisi dell’ambiente geografico, disposto coscientemente o meno, che agisce direttamente sul comportamento affettivo degli individui”. La tecnica dell’esplorazione psicogeografica è la Deriva: un passaggio improvviso attraverso ambienti diversi. Come per ogni gioco per raggiungere il fine bisogna avere una tecnica che man mano che si gioca si intuisce e si applica sempre più velocemente e meglio, trasformando il gioco, sconosciuto e praticato all’inizio con un certo impaccio, in maniera sempre più bella e divertente. La deriva urbana non ha regole o meglio ne ha solo una: non averne. L’imperativo è perdersi per scendere tra le pieghe del territorio, è una tecnica ‘spontanea’ di esplorazione senza alcun tipo di limitazione o delimitazione. Guy Debord ha suggerito alcune indicazioni per mettere in pratica una deriva psicogeografica: «Per fare una deriva, andate in giro a piedi senza meta od orario. Scegliete man mano il percorso non in base a ciò che SAPETE, ma in base a ciò che VEDETE intorno. Dovete essere STRANIATI e guardare ogni cosa come se fosse la prima volta. Un modo per agevolarlo è camminare con passo cadenzato e sguardo leggermente inclinato verso l’alto, in modo da portare al centro del campo visivo l’ARCHITETTURA e lasciare il piano stradale al margine inferiore della vista. Dovete percepire lo spazio come un insieme unitario e lasciarvi attrarre dai particolari.» Bisogna che le sensazioni del movimento prendano il sopravvento, che ciò che trasmette il luogo in cui si è pervada tutti i sensi.

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